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Antico Caffè Greco, non c’entra nulla con indecenti attacchi social


Sul sito Facebook del Caffè Greco nei giorni scorsi sono usciti commenti antisemiti, frasi indecenti infarcite di pregiudizi e ostilità contro gi ebrei in quanto tali: “Se la gestione del Caffè Greco dovesse passare ai sionisti, allora si dovrà includere anche questo locale nel boicottaggio contro Israele”, oppure “Gli israeliani in genere non muoiono di fame, sono i più ricchi al mondo”. L'Ospedale Israelitico sta raccogliendo i contenuti di alcuni di questi post, che saranno oggetto di denuncia per istigazione all'odio razziale. Ma anche l’amministratore delegato dello storico locale, Carlo Pellegrini, ha preso le distanze da quelle affermazioni antisemite: «Tirare in ballo questioni dolorose e tristi di una vicenda abominevole che ha riguardato la storia d’Europa su una battaglia che riguarda il caro degli affitti è demenziale e di pessimo gusto, ragione per cui vogliamo sia fatta al più presto chiarezza». Ne parla Fabrizio Cicchitto - già parlamentare socialista, poi di Forza Italia e del Ncd - presidente di “Riformismo e Libertà” Ed il suo giudizio va al nodo della questione: si tratta, dice a al quotidiano online Spraynews.it, di un «campanello d’allarme», figlio di un «clima avvelenato», ma, ci tiene a sottolinearlo, la vicenda specifica che vede opposto il Caffè Greco all’Israelitico «non c’entra e non ci deve entrare nulla con questi indecenti attacchi. Io sono per distinguere le due questioni: lì è un corso una vertenza economica, con legittimi interessi da un parte e dell’altra. Il Caffè Greco sarebbe sicuramente un fiore all’occhiello per qualche grossa impresa del fashion, ma è altresì altamente probabile che chi mai vi dovesse entrare difficilmente lo lascerebbe così come lo conosciamo e lo apprezziamo. Questa è una storia complicata rispetto alla quale io solidarizzo con l’attuale proprietario, l’Antico Caffe Greco srl. Mi auguro - conclude Fabrizio Cicchitto a Spraynews.it, che tra le due parti si trovi una soluzione. Detto questo e venendo invece alla questione dell’antisemitismo, mai e poi mai ci si poteva immaginare che questo morbo potesse entrare nel contenzioso attorno allo storico locale di via Condotti. Queste aberrazioni vanno assolutamente stigmatizzate e il primo che lo deve fare è Carlo Pellegrini. Lo ha fatto, scusandosi anche per il mancato e attento controllo dei contenuti pubblicati, ma lo deve, se possibile, ribadire con forme più forti e nette».

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