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Carabiniere ucciso, criminalità non ha colore di pelle ma agenti devono potersi difendere

Dall’assassinio del Carabiniere Cerciello sorgono due lezioni: la prima è che non si può trarre nessuna conseguenza di stampo razzista di fronte ad avvenimenti nei quali si mescolano insieme criminali di tutte le razze e origini nazionali. La seconda lezione riguarda una questione sulla quale va sviluppata una riflessione possibilmente pacata. Va detto con franchezza che le nostre forze dell’ordine non possono essere bloccate da una sorta di “complesso Placanica” dal nome del carabiniere che nel G 8 di Genova sparo’ per legittima difesa e che poi fu criminalizzato, demonizzato in ogni modo, distrutto psicologicamente, emarginato anche nell’Arma. Va detto che le nostre forze dell’ordine, che diversamente da quelle americane, sono giustamente aliene dall’intervento con le armi, hanno però il diritto di difendersi anche con le armi nei casi evidenti di legittima difesa. Sembra ovvio ma da tempo non lo è più