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Carceri,sovraffollamento, interrogazione per modalità e tempi braccialetti elettronici.


Ho presentato  un’interrogazione in Commissione Affari Costituzionali per conoscere modalità e tempi precisi con cui saranno messi a disposizione della magistratura e delle forze dell’ordine i nuovi braccialetti elettronici previsti dalla riforma approvata durante il Governo Gentiloni. La situazione attuale è preoccupante perché l’assenza di nuovi dispositivi elettronici non consente di eseguire le misure di detenzione domiciliare con controllo a distanza già disposte per diversi detenuti in tutta Italia. Sono molte infatti le situazioni in cui i detenuti sono costretti a rimanere nelle strutture penitenziarie per l’indisponibilità di nuovi braccialetti, nonostante siano già stati concessi gli arresti domiciliari.

Solo per citare alcuni casi noti alle cronache, quello dell’ex giocatore del calcio storico fiorentino, Rolando Scarpellini, per cui il gup di Firenze ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, subordinando la misura alla effettiva disponibilità di un braccialetto che al momento manca; così come per Nicolò Mirandola, giovane di 23 anni al quale il giudice per le indagini preliminari di Torino ha concesso gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, misura che risulta ancora non eseguita. Il braccialetto elettronico - come previsto nella riforma approvata nel corso dell’ultima legislatura - rappresenta uno strumento indispensabile per ridurre il sovraffollamento carcerario, garantire un’esecuzione della detenzione domiciliare più razionale, più sicura e meno onerosa per le forze di polizia e un percorso rieducativo che tuteli al tempo stesso la persona offesa. La procedura di aggiudicazione per la fornitura, l’installazione e l’attivazione mensile di 1000 braccialetti elettronici, con connessi servizi di assistenza e manutenzione si era conclusa nel 2017 durante il Governo Gentiloni e i nuovi dispositivi sarebbero dovuti arrivare nell’Agosto 2018. Il Ministero degli Interni ha provveduto, però, a nominare la Commissione di collaudo solo alla fine dello scorso anno; ad oggi non si conoscono gli esiti né i tempi di arrivo dei nuovi dispositivi.

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