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Guido Carli ricordato, a 105 anni dalla nascita, con il premio a lui dedicato


Guido Carli ricordato, a 105 anni dalla nascita, con il premio a lui dedicato e concesso a grandi personalità

Il Paese che coltiva la memoria, che non dimentica, è un paese che nutre ancora speranze, che costruisce il proprio futuro. Della memoria nazionale il presidente della repubblica Sergio Mattarella è il più alto custode. Ecco perché essere ricevuta al Quirinale oggi, 28 marzo, data che ha un forte valore simbolico per me e per la mia famiglia, assume un significato importante, denso di emozione. Centocinque anni fa nasceva Guido Carli, mio nonno. Economista, uomo di Stato, Governatore di Bankitalia per 15 anni e poi senatore e ministro del Tesoro che ha contribuito, con la firma del Trattato di Maastricht nel 1992, alla nascita della moneta unica. Il capo dello Stato lo ricorderà oggi al Quirinale con l’udienza privata che ci ha concesso. La Fondazione che porta il suo nome e che presiedo lo celebrerà il 10 maggio, nell’aula di Palazzo Madama alla presenza del presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, in occasione del decennale del premio Guido Carli. Quest’anno il riconoscimento andrà a dieci talenti italiani che si siano distinti nel mondo, non soltanto nei campi dell’economia e dell’imprenditoria, non solo a chi l’ha spuntata sul fatturato, ma anche a chi si è fatto valere nel mondo della scienza e della cultura, fi no alle istituzioni. Sono fi gure che stanno dando lustro al nostro paese. Ad affi ancarmi, nella visita di oggi e nella non facile assegnazione degli Oscar, coniati dalla Zecca dello Stato, una delegazione della giuria del premio: tra gli altri, il presidente onorario Gianni Letta e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, l’ad di Eni Claudio Descalzi e il presidente di Confi ndustria Vincenzo Boccia. «La Repubblica deve molto alla sua intelligenza, alla sua opera, al suo rigore morale - è stato il ricordo di Carli fatto proprio dal presidente Mattarella già in occasione della visita del 2018 a Brescia, città di nascita di mio nonno - Sin dagli albori della nostra storia democratica svolse incarichi di rilievo adoperandosi per favorire la ricostruzione e lo sviluppo in un Paese stremato dalla guerra, isolato nelle sue relazioni internazionali, impoverito, divenendo una delle fi gure di spicco del miracolo economico italiano». Di mio nonno porto scolpita nel cuore, oltre al ricordo e all’amore familiare, anche l’immagine di un grande uomo di cultura. Una cultura della quale non ha mai fatto ostentazione, sfoggio. A dispetto dei diecimila volumi dai quali lo ricordo circondato, nell’enorme biblioteca nella sua residenza a piazza Borghese. Carli umanista, prima ancora che economista. Quando nel 1992 tornò da Maastricht dopo la fi rma del Trattato che spalancava le porte all’euro, nel confi darmi della mano tremante con cui aveva siglato quel documento storico, mi diceva fi n da allora che la moneta unica ci avrebbe imposto sì dei sacrifi ci ma, aggiungeva «assicurerà benessere ai tuoi fi gli e alle prossime generazioni». Che ne è oggi della Ue? Molta burocrazia, tanti vincoli, montagne di trattati, una politica rigorista e poco votata alla crescita. Non era l’Europa per la quale ha lavorato Guido Carli. Ma ora che perfi no la locomotiva tedesca si è fermata, ci sono margini per ripensare la fi losofi a fondante, prima ancora che la politica e l’economia, dell’Europa che verrà. Cambiare, rinnovare, riformare per crescere. È in fondo uno degli insegnamenti più profondi alla base del lascito culturale di mio nonno. Il suo percorso di vita sempre declinato al futuro, come ha ricordato di recente il Governatore della Bce, Mario Draghi: era un innovatore, Carli, «nelle politiche, nei metodi di lavoro, nei bilanci e nelle prassi di comunicazione delle istituzioni che ha guidato». L’attualità del suo pensiero ne è un riscontro. Pensiero di un umanista che ha vissuto e lavorato pensando alle generazioni successive. Ecco perché oggi la testimonianza di Guido Carli è ancora viva. Da nipote e da presidente della Fondazione che porta il suo nome mi batterò sempre per tenere viva la sua memoria e trasmettere i suoi insegnamenti. *Presidente Fondazione Guido Carli

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