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Manduria, nel vuoto della quotidianità dei giovani fantasia si confonde con realtà


La violenza e soprattutto la soddisfazione nel fare del male della baby gang che ha ucciso il 66enne di Manduria, nel tarantino, Antonio Stano, fa rabbrividire, ma apre numerosi interrogativi. La banda per lo più di minorenni ha seviziato, picchiato e ucciso, mentre documenta vano con il telefonino la mattanza, provava piacere come se stesse giocando a video games. Troppi ragazzi sono lasciati solo vanti a giochi di ruolo, dove conquistare e uccidere fa guadagnare punteggi, troppo tempo per cui alla fine la fantasia si confonde con la realtà. La manca di stimoli, emozioni e soprattutto scambio di idee con gli adulti sta portando i nostri giovani a vivere una realtà virtuale che purtroppo come accaduto nel tarantino poi non si riesce a dissociare dalla relata fatta di urla e dolore.

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